Firma immunitaria della longevità rivelata nei centenari

Lo studio evidenzia le caratteristiche immunitarie uniche nei centenari.

Dicembre 2023

Uno studio suggerisce che i centenari hanno un sistema immunitario unico che è riuscito ad adattarsi a una storia di eventi dannosi per la loro salute , consentendo loro di raggiungere una longevità eccezionale.

Per il lavoro, pubblicato sulla rivista eBioMedicine , che fa parte del gruppo The Lancet , sono state analizzate le cellule mononucleate del sangue periferico (PBMC) in sette anziani, con un’età media di 106 anni .

Lo studio chiamato Profilazione multimodale delle cellule del sangue periferico durante la durata della vita umana rivela firme distinte delle cellule immunitarie dell’invecchiamento e della longevità . ) hanno identificato firme specifiche del tipo di cellula per una longevità eccezionale che includevano geni con cambiamenti legati all’età nonché geni espressi solo nei PBMC di centenari.

In conclusione, gli autori suggeriscono che questi sistemi immunitari unici siano stati ciò che ha permesso loro di resistere e vivere così tanti anni.

Riepilogo del lavoro

Sfondo

I cambiamenti legati all’età nella composizione e nella funzionalità delle cellule immunitarie sono associati a multimorbilità e mortalità. Tuttavia, in molti centenari l’insorgenza delle malattie associate all’invecchiamento è ritardata, suggerendo la presenza di un’immunità d’élite che rimane altamente funzionale anche nella longevità estrema.

Metodi

Per identificare i modelli immunospecifici dell’invecchiamento e dell’estrema longevità umana, sono stati analizzati nuovi profili di cellule mononucleate del sangue periferico (PBMC) da un campione casuale di 7 centenari (età media 106 anni) e sequenziamento di RNA a cellula singola disponibile al pubblico. (scRNA). -seq) set di dati che includevano altri 7 centenari, nonché 52 persone di età più giovane (da 20 a 89 anni).

Risultati

L’analisi ha confermato i cambiamenti noti nel rapporto tra linfociti e cellule mieloidi e la distribuzione delle cellule non citotossiche/citotossiche con l’invecchiamento, ma ha anche identificato cambiamenti significativi dalle popolazioni di cellule T CD4+ a quelle di cellule B nei centenari, suggerendo una storia di esposizione a immunogeni naturali e ambientali. Molti di questi risultati sono stati convalidati mediante analisi di citometria a flusso degli stessi campioni.

L’analisi trascrizionale ha identificato firme specifiche del tipo cellulare per un’eccezionale longevità che includevano geni con cambiamenti legati all’età (ad esempio, maggiore espressione di STK17A, un gene noto per essere coinvolto nella risposta al danno del DNA). , così come geni espressi solo in PBMC di centenari (ad esempio, S100A4, parte della famiglia delle proteine ​​S100 studiata nelle malattie legate all’età e collegata alla longevità e alla regolazione metabolica).

Conclusione

Insieme, questi dati suggeriscono che i centenari possiedono sistemi immunitari unici e altamente funzionali che si sono adattati con successo a una storia di eventi dannosi consentendo loro di raggiungere una longevità eccezionale.