Punti chiave Esiste un’associazione tra una diagnosi di demenza e un aumento del rischio di suicidio? Risultati In questo studio caso-controllo rappresentativo a livello nazionale che ha incluso 594.674 persone in Inghilterra dal 2001 al 2019, la demenza è risultata associata a un aumento del rischio di suicidio in specifici sottogruppi di pazienti: quelli diagnosticati prima dei 65 anni (in particolare nei 3 mesi successivi alla diagnosi ), quelli nei primi 3 mesi dopo la diagnosi e quelli con comorbilità psichiatriche note. Senso Considerati gli attuali sforzi per migliorare i tassi di diagnosi di demenza, questi risultati sottolineano l’importanza dell’implementazione simultanea della valutazione del rischio di suicidio per i gruppi identificati ad alto rischio. |
Importanza
I pazienti affetti da demenza possono essere maggiormente a rischio di suicidio. L’identificazione dei gruppi a più alto rischio di suicidio sosterrebbe gli sforzi mirati di riduzione del rischio da parte dei servizi clinici per la demenza.
Obiettivi
Esaminare l’associazione tra diagnosi di demenza e rischio di suicidio nella popolazione generale e identificare sottogruppi ad alto rischio.
Design, ambiente e partecipanti
Si trattava di uno studio caso-controllo basato sulla popolazione condotto in Inghilterra dal 1° gennaio 2001 al 31 dicembre 2019. I dati sono stati ottenuti da più record elettronici collegati dall’assistenza primaria, dall’assistenza secondaria e dall’Office of Statistics Nationals.
I partecipanti inclusi erano tutti pazienti di età pari o superiore a 15 anni e registrati presso l’Office for National Statistics England con una morte codificata come suicidio o verdetto aperto dal 2001 al 2019. Fino a 40 partecipanti di controllo vivente per caso di suicidio sono stati abbinati in modo casuale nella pratica di assistenza primaria e data del suicidio
Mostre
I pazienti con codici riferiti a una diagnosi di demenza sono stati identificati nei database delle cure primarie e secondarie.
Principali risultati e misure
Gli odds ratio (OR) sono stati calcolati utilizzando la regressione logistica condizionale e aggiustati per sesso ed età alla data indice/suicidio.
Risultati
Del campione totale di 594.674 pazienti, 580.159 (97,6%) erano controlli (età mediana [IQR] alla morte, 81,6 [72,0-88,4] anni; 289.769 pazienti di sesso maschile [50, 0%]) e 14.515 (2,4%) sono morti per suicidio (età mediana [IQR] alla morte, 47,4 [36,0-59,7] anni; 10.850 pazienti di sesso maschile [74,8%]]).
Tra coloro che sono morti per suicidio, 95 pazienti (1,9%) avevano una diagnosi registrata di demenza (età mediana [IQR] alla morte, 79,5 [67,1-85,5] anni; durata mediana [IQR] del follow-up, 2,3 [1,0- 4.4] anni).
Non è stata riscontrata alcuna associazione complessivamente significativa tra la diagnosi di demenza e il rischio di suicidio (OR aggiustato, 1,05; IC al 95%, 0,85-1,29). Tuttavia, il rischio di suicidio era significativamente aumentato nei pazienti con diagnosi di demenza prima dei 65 anni (OR aggiustato, 2,82; IC al 95%, 1,84-4,33), nei primi 3 mesi dopo la diagnosi (OR aggiustato, 2,47; IC al 95%, 1,49 -4,09) e in pazienti con demenza e comorbidità psichiatrica (OR aggiustato, 1,52; IC al 95%, 1,21-1,93).
Nei pazienti di età inferiore a 65 anni ed entro 3 mesi dalla diagnosi, il rischio di suicidio era 6,69 volte (IC al 95%, 1,49-30,12) superiore rispetto ai pazienti senza demenza.
Conclusioni e rilevanza
I servizi di diagnosi e trattamento della demenza, sia in contesti di assistenza primaria che secondaria, dovrebbero indirizzare la valutazione del rischio di suicidio a gruppi identificati ad alto rischio.