Adiposità viscerale ed esacerbazione della malattia infiammatoria intestinale

L’adiposità viscerale può essere una misura più significativa dell’obesità nel contesto della malattia infiammatoria intestinale (IBD), poiché è stata associata all’esacerbazione della malattia. Questo articolo discute la relazione tra adiposità viscerale e IBD.

Aprile 2024
Adiposità viscerale ed esacerbazione della malattia infiammatoria intestinale

Sfondo

L’obesità è associata alla progressione della malattia infiammatoria intestinale (IBD). L’adiposità viscerale può essere una misura più significativa dell’obesità rispetto alle misure tradizionali come l’indice di massa corporea (BMI). Questo studio ha confrontato l’adiposità viscerale con il BMI come predittori del tempo alla riacutizzazione dell’IBD in pazienti con malattia di Crohn e colite ulcerosa.

Metodi

Questo è stato uno studio di coorte retrospettivo. I pazienti con IBD sono stati inclusi se erano stati sottoposti a colonscopia e tomografia computerizzata (TC) entro 30 giorni dalla riacutizzazione dell’IBD.

Sono stati seguiti per 6 mesi o fino al successivo focolaio.

L’esposizione primaria era il rapporto tra tessuto adiposo viscerale e tessuto adiposo sottocutaneo (VAT:SAT) ottenuto dalla tomografia computerizzata. Il BMI è stato calcolato al momento della scansione TC dell’indice.

Risultati

Sono stati inclusi un totale di 100 pazienti con malattia di Crohn e 100 con colite ulcerosa. L’età media era di 43 anni (intervallo interquartile, 31-58), il 39% aveva una durata della malattia di 10 anni o più e il 14% presentava un’attività di malattia grave all’esame endoscopico.

Complessivamente, il 23% della coorte ha avuto una riacutizzazione con un tempo medio di riacutizzazione di 90 giorni (intervallo interquartile: 67-117). Un VAT:SAT più elevato è stato associato a un tempo più breve alla riacutizzazione dell’IBD (rapporto di rischio di 4,8 per VAT:SAT ≥1,0 ​​rispetto al rapporto VAT:SAT <1,0), mentre un BMI più elevato non è stato associato a un tempo di riacutizzazione più breve (rapporto di rischio 0,73 per BMI ≥25 kg/m2 rispetto a BMI <25 kg/m2).

La relazione tra l’aumento del VAT:SAT e il minor tempo di riacutizzazione sembrava essere più forte per la malattia di Crohn che per la colite ulcerosa.

Conclusioni

L’adiposità viscerale era associata a un tempo ridotto alla riacutizzazione dell’IBD, ma il BMI no. Studi futuri potrebbero valutare se gli interventi che riducono l’adiposità viscerale miglioreranno l’attività della malattia IBD.