Punti salienti
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Riepilogo
Sfondo
Le strategie nutrizionali per la prevenzione e la gestione del diabete di tipo 2 tradizionalmente enfatizzano modelli dietetici che riflettono gli obiettivi nutrizionali, ma le implicazioni sulla salute degli alimenti ultra-processati (UPF) per i pazienti con diabete di tipo 2 rimangono sconosciute. .
Obiettivi
Questo studio mirava a valutare l’associazione tra l’assunzione di UPF e la mortalità per tutte le cause e per malattie cardiovascolari (CVD) tra i partecipanti con diabete di tipo 2 nello studio Moli-sani in Italia (arruolamento 2005-2010).
Metodi
Si trattava di uno studio prospettico osservazionale di coorte condotto su 1.065 persone con diabete di tipo 2 al basale , seguite per 11,6 anni (mediana).
L’assunzione di cibo è stata valutata utilizzando un questionario sulla frequenza alimentare composto da 188 voci. L’UPF è stato definito seguendo la classificazione Nova ed è stato calcolato come il rapporto (proporzione in peso; %) tra l’UPF (g/giorno) e il cibo totale consumato (g/giorno).
La qualità generale della dieta è stata valutata utilizzando il Mediterranean Diet Score (MDS). Sono stati utilizzati modelli dei rischi proporzionali di Cox aggiustati per più variabili per stimare i rapporti di rischio (HR) e gli intervalli di confidenza (IC) al 95% per la mortalità.
Risultati
Il consumo medio di UPF è stato del 7,4% (±5,0%). Nell’analisi di Cox con aggiustamento multivariabile, l’assunzione di UPF più alta (Q4, ≥10,5% e ≥9% del totale degli alimenti consumati per donne e uomini, rispettivamente), rispetto a quella più bassa (Q1, UPF <4, 7% e <3,7% per donne e uomini, rispettivamente), era associato a un aumento del rischio di mortalità per tutte le cause (HR: 1,70; IC 95%: 1,25, 2,33) e CVD (HR: 2,64; IC 95%: 1,59, 4,40); L’inclusione delle MDS nel modello non ha alterato sostanzialmente l’entità di queste associazioni (HR: 1,64; IC 95%: 1,19, 2,25 e HR: 2,55; IC 95%: 1,53, 4, 24 per mortalità per tutte le cause e CVD, rispettivamente).
È stata inoltre osservata una relazione lineare dose-risposta tra l’assunzione di UPF e la mortalità per tutte le cause e per CVD.
Conclusioni
Nei partecipanti con diabete di tipo 2 all’ingresso nello studio, un consumo più elevato di UPF era associato a una sopravvivenza ridotta e a un tasso di mortalità per malattie cardiovascolari più elevato, indipendentemente dalla qualità della dieta.
Oltre a dare priorità all’adozione di una dieta basata sui fabbisogni nutrizionali, le linee guida dietetiche per la gestione del diabete di tipo 2 dovrebbero raccomandare anche di limitare l’assunzione di alimenti ultra trasformati (UPF).