Commemorazione della Giornata Mondiale contro l’Ictus

La Giornata Mondiale dell’Ictus aumenta la consapevolezza dell’ictus come una delle principali cause di disabilità in tutto il mondo, sottolineando l’importanza di un intervento precoce per mitigare gli effetti a lungo termine.

Maggio 2024

Ogni 29 ottobre si commemora la Giornata Mondiale dell’Ictus (CVA), patologia che colpisce 14 milioni di persone all’anno in tutto il mondo. Questi eventi rappresentano la principale causa di disabilità per le possibili conseguenze. In questo senso, gli operatori sanitari insistono sulla prevenzione e sulla consultazione precoce ai primi sintomi.

Stile di vita e fattori di rischio

Gli esperti della Federazione Argentina di Cardiologia (FAC) sottolineano che alcuni cambiamenti possono influenzare la frequenza degli ictus e allo stesso tempo apportare benefici all’intero sistema cardiovascolare. Una dieta equilibrata e l’attività fisica sono alla base della prevenzione. “La cosiddetta dieta mediterranea e la DASH sono associate ad una diminuzione dei fattori di rischio vascolare in generale. Entrambi, con alcune differenze, sono caratterizzati da un basso consumo di carne rossa, un alto consumo di legumi, frutta, verdura, grassi mono e polinsaturi presenti nel pesce azzurro come salmone, acciughe, sgombro, sarde e tonno, e negli oli come oliva, colza e soia, oltre al basso consumo di sodio”, afferma il dottor Gerardo García Mallea , cardiologo e presidente del Comitato per le malattie vascolari periferiche e l’ictus della FAC.

Nel frattempo, l’attività fisica è un altro fattore molto importante poiché sia ​​l’indicazione classica di 150 minuti di esercizio fisico a settimana che attualmente periodi di 20 minuti di attività fisica intensa al giorno hanno dimostrato una riduzione del rischio di malattie cardiovascolari.

La FAC sottolinea inoltre i principali fattori di rischio da considerare. Questi includono il fumo, l’obesità e l’assunzione eccessiva di alcol. Ma il principale è l’ipertensione, associata sia all’ictus ischemico che a quello emorragico. Un’altra è la fibrillazione atriale (FA) che “porta ad un aumento di cinque volte del rischio di ictus, a causa del potenziale tromboembolico”, afferma García Malea. «In questi casi la valutazione del rischio di ictus cardioembolico è prioritaria per determinare l’indicazione al trattamento anticoagulante, tenendo conto anche del rischio di sanguinamento», conclude. Infine, ci sono altri fattori di rischio molto importanti, come l’infarto del miocardio, l’arteriopatia periferica, la pervietà del forame ovale e l’aver avuto un precedente ictus.

Sintomi, quando il tempo conta

Come è noto, l’ictus si verifica quando un vaso sanguigno che trasporta sangue e ossigeno al cervello si blocca o si rompe. I primi sintomi che compaiono sono paralisi, debolezza, problemi di linguaggio e di vista. Di fronte a questa situazione gli esperti della FAC diffondono l’acronimo RAPIDO . che segna un semplice e breve check-up affinché le persone possano agire e rivolgersi immediatamente al medico, per evitare possibili conseguenze.

A: Volto caduto

A: Alterazione dell’equilibrio

P: Perdita di forza nelle braccia e/o nelle gambe

I: Improvviso deficit visivo

D: Difficoltà a parlare

Oppure: Richiedi assistenza medica