Convulsioni successive a un ictus: importanza dell’intervento

Evidenziando l’importanza degli studi e degli interventi per prevenire le convulsioni nei pazienti colpiti da ictus.

Maggio 2024
Convulsioni successive a un ictus: importanza dell’intervento
Punti chiave

I pazienti con crisi epilettiche post-ictus (PSS) presentano un rischio maggiore di mortalità, scarsi esiti funzionali, ictus ricorrenti e demenza rispetto ai pazienti senza PSS?

Risultati 

Questa revisione sistematica e meta-analisi di 71 studi e 20.110 pazienti con PSS suggerisce che la PSS è associata ad un aumento del rischio di mortalità, scarsi esiti funzionali, disabilità e demenza. Questo studio identifica anche i limiti della ricerca esistente sulla PSS, ad esempio la mancanza di elementi di dati comuni, definizioni di risultati pertinenti e standard di reporting.

Senso 

I risultati evidenziano che i PSS sono un problema di salute pubblica e giustificano importanti sforzi di ricerca per prevenire l’epilettogenesi post-ictus.

La malattia cerebrovascolare è la principale causa di epilessia di nuova insorgenza negli anziani, rappresentando quasi il 50% dei casi.

I tassi di mortalità per ictus sono diminuiti grazie ai progressi nei trattamenti per l’ictus iperacuto, tra cui la trombolisi endovenosa o la trombectomia endovascolare, la cura del paziente in una Stroke Unit e la gestione del rischio. Di conseguenza, questi pazienti vivono più a lungo. Anche la popolazione anziana è in espansione, con un conseguente aumento del numero di sopravvissuti all’ictus.

 

Poiché l’ictus è la causa più comune di epilessia di nuova insorgenza negli anziani, è probabile che aumenti anche il peso delle convulsioni post-ictus (PSS). I PSS compromettono la qualità della vita perché richiedono ai pazienti di assumere farmaci anticonvulsivanti con associati effetti cognitivi e altri effetti avversi, comportano il rischio di lesioni e morte improvvisa a causa di convulsioni inaspettate e impongono restrizioni sul lavoro, sulla guida e su altri aspetti della vita. quotidiano.

Studi precedenti hanno indicato che le crisi epilettiche influenzano negativamente gli esiti funzionali, neurologici e cognitivi dei pazienti con ictus. Tuttavia, i dati pubblicati sono incoerenti e, a nostra conoscenza, non sono stati valutati sistematicamente.

Pertanto, abbiamo condotto una revisione sistematica completa e una meta-analisi per studiare l’associazione di esiti tra cui mortalità, scarso esito funzionale, disabilità, ictus ricorrente e demenza nei pazienti con PSS rispetto ai pazienti senza PSS. .

Importanza  

I dati pubblicati sull’impatto delle crisi post-ictus (PSS) sugli esiti dei pazienti colpiti da ictus sono incoerenti e non sono stati valutati sistematicamente, a conoscenza degli autori.

Scopo  

Studiare i risultati nelle persone con PSS rispetto a persone senza PSS.

Origine dei dati  

MEDLINE, Embase, PsycInfo, Cochrane, LILACS, LIPECS e Web of Science, con anni di ricerca dal 1951 al 30 gennaio 2023.

Selezione degli studi  

Studi osservazionali che riportano i risultati del PSS.

Estrazione e sintesi dei dati  

Per riassumere i dati è stata utilizzata la lista di controllo Preferred Reporting Items for Systematic Reviews and Meta-Analyses, mentre per la valutazione del rischio di bias è stato utilizzato lo strumento del Joanna Briggs Institute. I dati sono stati riportati come odds ratio (OR) e differenza media standardizzata (SMD) con IC al 95% utilizzando una meta-analisi a effetti casuali.

Il bias di pubblicazione è stato valutato utilizzando i funnel plot e il test di Egger. Sono state eseguite analisi dei valori anomali e di meta-regressione per esplorare la fonte dell’eterogeneità. I dati sono stati analizzati da novembre 2022 a gennaio 2023.

Principali risultati e misure  

Gli esiti misurati erano mortalità, scarso esito funzionale (punteggio della scala Rankin modificata [mRS] da 3 a 6), disabilità (punteggio medio mRS), ictus ricorrente e demenza al follow-up del paziente.

Risultati 

La ricerca ha restituito 71 articoli idonei, inclusi 20.110 pazienti con PSS e 1.166.085 pazienti senza PSS. Dei partecipanti con PSS, 1.967 (9,8%) hanno avuto crisi epilettiche precoci e 10.605 (52,7%) hanno avuto crisi epilettiche tardive.

Il rischio di bias era alto in 5 studi (7,0%), moderato in 35 (49,3%) e basso in 31 (43,7%). I PSS erano associati a rischio di mortalità (OR, 2,1; IC al 95%, 1,8-2,4), scarso esito funzionale (OR, 2,2; IC al 95%, 1,8-2, 8), maggiore disabilità (SMD, 0,6; IC al 95% , 0,4-0,7) e un rischio maggiore di demenza (OR, 3,1; IC al 95%, 1,3-7,7) rispetto ai pazienti senza PSS.

Nelle analisi dei sottogruppi, le crisi epilettiche precoci, ma non quelle tardive, erano associate a mortalità (OR, 2,4; IC al 95%, 1,9-2,9 vs. OR, 1,2; IC al 95%, 1,9-2,9). %, 0,8-2,0) e i sottotipi di ictus ischemico ed emorragico erano associati a mortalità. (OR, 2,2; IC al 95%, 1,8-2,7 rispetto a OR, 1,4; IC al 95%, 1,0-1,8). Oltretutto,

Conclusioni e rilevanza  

I risultati di questa revisione sistematica e meta-analisi suggeriscono che le convulsioni post-ictus (PSS) erano associate a un rischio raddoppiato di morte e disabilità grave e pertanto costituivano un carico significativo di malattia.

La prevenzione della PSS è un’alta priorità clinica e di ricerca. Osserviamo anche variazioni significative negli standard di segnalazione nella letteratura pubblicata e proponiamo direzioni future per la ricerca sulle crisi post-ictus (PSS).

Gli sforzi scientifici collaborativi dovrebbero essere diretti ad affrontare queste sfide. Anche il ruolo della gravità dell’ictus e della localizzazione o del volume della lesione richiede ulteriori analisi.

Svelare queste associazioni è una priorità clinica e di ricerca. Potrebbero essere giustificate sperimentazioni di interventi per prevenire le convulsioni.