Stress mentale direttamente collegato alle placche coronariche vulnerabili

Uno studio recente rivela che l’attività neuronale indotta dallo stress è correlata alla vulnerabilità delle placche coronariche, portando ad un aumento degli eventi cardiovascolari.

Febbraio 2024
Stress mentale direttamente collegato alle placche coronariche vulnerabili

Stress mentale direttamente collegato alle placche

Sfondo

L’attività neurale correlata allo stress (SNA) valutata dall’attività dell’amigdala può predire eventi cardiovascolari. Tuttavia, il suo legame meccanico con la vulnerabilità della placca non è completamente chiarito.

Obiettivi

Gli autori hanno cercato di indagare l’associazione dell’attività neuronale correlata allo stress (SNA) con le caratteristiche morfologiche e infiammatorie della placca coronarica, nonché la sua capacità di prevedere eventi avversi cardiovascolari maggiori (MACE).

Metodi

Un totale di 299 pazienti con malattia coronarica (CAD) e senza cancro sono stati sottoposti a tomografia a emissione di positroni/tomografia computerizzata (PET/CT) con 18F-fluorodexoglucosio e all’angiografia con tomografia computerizzata coronarica (CCTA) disponibile tra il 1° gennaio 2013 e il 31 dicembre 2020.

L’attività neuronale correlata allo stress (SNA) e l’attività del midollo osseo (BMA) sono state valutate con metodi validati. L’angiografia coronarica con tomografia computerizzata (CCTA) ha valutato l’infiammazione coronarica (indice di attenuazione del grasso [FAI]) e le caratteristiche della placca ad alto rischio (HRP).

Sono state analizzate le relazioni tra queste caratteristiche. Le relazioni tra SNA e MACE sono state valutate con modelli di Cox, test log-rank e analisi di mediazione (percorso).

Risultati

L’attività neuronale correlata allo stress (SNA) era significativamente correlata all’attività del midollo osseo (BMA) (r = 0,39; P < 0,001) e al FAI (r = 0,49; P < 0,001).

I pazienti con elevata attività neurale correlata allo stress (SNA) hanno maggiori probabilità di avere placche ad alto rischio (HRP) (40,7% vs 23,5%; P = 0,002) e un aumento del rischio di MACE (17,2% vs 5,1%, HR aggiustato 3,22 , IC al 95% 1,31-7,93, P = 0,011).

L’analisi di mediazione ha suggerito che un SNA più elevato è associato a MACE attraverso un meccanismo seriale che coinvolge BMA, FAI e HRP.

Conclusioni

L’attività neurale correlata allo stress (SNA) è significativamente correlata al FAI e all’HRP nei pazienti con malattia coronarica. Inoltre, tale attività neuronale era associata al MACE, che era mediato in parte dall’attività leucopoietica nel midollo osseo, dall’infiammazione coronarica e dalla vulnerabilità della placca .